“Qualsiasi cosa vi dica, Fatela”
“Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino…Sua madre disse ai servitori: Qualsiasi cosa vi dica, fatela.” (Gv 2,15).
Con una sensibilità e avvedutezza tutta femminile Maria aveva notato quanto stava per imbarazzare la giovane coppia e si fece coraggio con il Figlio, conoscendo che egli era testimone dell’amore del Padre, che già nell’Antico Testamento aveva tante volte mostrato tenerezza verso il suo popolo. Quei giovani sposi avevano suscitato la simpatia in Maria e desiderava che la loro festa non fosse turbata.
Nell’episodio di Cana riconosciamo un tale amore per le persone concrete e per la famiglia, come anche la fiducia in Cristo e quel principio spesso ripetuto: “Per Mariam ad Jesum”, ossia tramite la devozione a Maria noi vogliamo giungere a Gesù. Era quanto ripeteva Bernadette ed è il fondamento di tutta la mariologia cattolica.
Non è un Gesù etereo, ma una persona che sa dare il vino buono, ossia una vita in pienezza, un’esistenza che porta frutto. Il suo è un messaggio che si indirizza anzitutto ai giovani, poiché propone un regno di giustizia e di pace, di amore e di verità, con ideali elevati, che non appiattiscono l’esistenza, ma vi danno un senso gratificante. Nella traduzione classica del salmo 43 si diceva: “Mi accosterò all’altare di Dio, al Dio che allieta la mia giovinezza“. Non si tratta di dati anagrafici, ma di uno spirito giovanile, che anzitutto vorremmo fosse in chi ha effettivamente meno anni di età, ma che deve restare giovanile, cioè entusiasta e proteso al futuro, in tutti.
Così del resto era Maria, madre di Gesù, se la contempliamo nell’inno del Magnificat: giunge a sognare un mondo senza ingiustizie e di vera fraternità; non ha un cuore rassegnato a situazioni di fame e di oppressioni, ma la fiducia che con la grazia di Dio esse si potranno rimuovere. Già subito dopo l’Annunciazione Maria testimoniò questo entusiasmo. Non si ripiegò su di sé per prepararsi a una maternità inattesa, ma “si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa“: sono atteggiamenti quanto mai giovanili. Maria attraversò poi, secondo la tradizione, tutte le età di una normale esistenza umana ma non perse il coraggio. Anche presso la croce sul Calvario non era prostrata, ma “stava” con un’enorme sofferenza ma non distrutta.
Arcivescovo Luigi Bressan – Assistente Nazionale dell’Unitalsi