In questo pellegrinaggio ci sono stati diversi momenti di condivisione e preghiera tra i giovani presenti, spesso nati da iniziative spontanee dei ragazzi stessi. Frasi come: “Andiamo insieme alla Grotta per pregare il Rosario?” erano l’invito che apriva l’incontro, tra di noi e con il Signore e Maria.
Sabato 4, alla sera, abbiamo invece proposto un momento di preghiera e confronto come gruppo di Como, cui si sono aggiunti amici e amiche di altre diocesi, con cui stavamo condividendo il cammino. Un gruppo vario: c’erano adolescenti, adulti, sacerdoti, seminaristi, circa 30 persone.
Abbiamo prima pregato insieme, perché ogni condivisione sgorga dalla preghiera e dall’ascolto del Vangelo; in particolare abbiamo riletto il brano delle nozze di Cana, tema del pellegrinaggio, e pregato la relativa decina del S. Rosario, chiedendo a Maria di aiutarci a fare nostre la Parola. Come segno abbiamo acceso un lumino, posto al centro del cerchio.
Poi liberamente ognuno ha condiviso un incontro, una parola, una frase, un pensiero di questo pellegrinaggio. Che sorpresa e ricchezza ascoltare i segni che il Signore ha lasciato nella vita di ciascuno. A ogni condivisione un lumino era acceso e posto al centro, a formare una croce luminosa che rischiarava la notte, che pian piano avanzava. La croce, nostra luce nelle tenebre, è il segno che la vita di Dio brilla anche nelle oscurità nella nostra vita.
Un grazie al Signore e a Maria per questi giorni di grazia vissuti, che possono portare molto frutto nelle nostre vite quotidiane, se ci fidiamo del Signore e seguiamo l’invito di Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.